Fine d'agosto, i giorni sfioccano come petali di soffione, quello che era il giallo del suo fiore vivo d'estate ora lentamente fa spazio al ritornare pianta, ricominciare, ai ritorni, al ritrovarsi. Con le parole di Chiara Carminati e Bruno Tognolini nelle Rime ChiaroScure, Rizzoli, uscite in questa estate, agosto è "dove il presente sta fermo in vacanza/ io non lo vedo ma il futuro danza".
Danza il futuro delle nuove avventure, danzano gli inizi, danza il cuore di un bambino in attesa di un nuovo mondo (ve lo ricordate L'estate di Garmann?), danzano i cuori ragazzi al primo giorno di scuola, quel primo giorno di scuola in cui ognuno può reinventare se stesso: ora invece di riportarvi il pezzo iniziale di quel primo giorno raccontato da Roberto Piumini e Beatrice Masini in Ciao, tu, Rizzoli, ve lo resituiamo per voce di giovane lettrice, da un laboratorio di booktrailer della biblioteca di Breda di Piave (TV) e presentato lo scorso anno al Festival Mare di Libri.
E allora, nella danza di questa fine estate, nelle attese che la carta ci regala, pensate che in autunno potrete danzare in un teatro nato dai pensieri di Rebecca Dautremer:
o fra i rami immaginati di Libri Reiventati
Nel frattempo godetevi questi ultimi sprazzi di estate, di cielo terso, godetevi persino il pigro caldo, trovate la vostra foresta di ombra o di carta, stendetevi a guardare le nuvole, con la forma dell'airone, o della pecora, con le parole di Chiara e Bruno, o con quelle di Fabrizio De André a seguire, da ascoltare mentre già vi starete mettendo le scarpe per cercare il vostro posto segreto per andarle a vedere...
Son lente ladrone dei giorni più belli
Nascondono il sole, cancellano il blu
Arrivano piano e non partono più
Il vento le spinge, le strizza, le afferra
Son stracci del cielo da dare per terra
Inventano viaggi volando a vapore
E viaggiano gli occhi a guardarle per ore
Ventagli leggeri alle noie d'estate
Son bestie al galoppo, meringhe assonnate
Mutanti figure di panna e velluto
Le nuvole sono il mio cinema muto
Godetevi i giorni, gli attimi, i silenzi e le urla di uccelli, fate scorta di lucciole per il vostro inverno, della brezza di lago o di quella che regala il profumo del fieno appena raccolto.
Fate scorta di cieli con tutti i sensi, e recitate le vostre litanie, o andatene a cercare di nuove come nel Cielo Bambino di Alicia Baladan e Alessandro Riccioni: “Cielo, sii buono, tranquillo e sereno, lascia che il tuono si perda lontano”.
E mentre i tuoni sono colonna sonora lontana e promessa di giorni freschi, riposatevi gli occhi guardando le nuvole... per settembre vi promettiamo una vendemmia di colori.
E, per giri di nuvole, come si dice per mare, buon vento!
Nessun commento:
Posta un commento