sabato 31 agosto 2019

Essere comunità umana.

Ci sono giorni in cui condividere diventa importante, c'è bisogno di forme di incontro di fronte alla mancanza di umanità a cui assistiamo.
Di ritrovare quella che Germana definisce nella riflessione che riportiamo la nostra comune umanità.
E...
Ci sono giorni come questi in cui leggi questa dichiarazione di una nave di salvataggio:

"Pericoli per la sicurezza nazionale"
Apprendiamo dalle agenzie che il Viminale ritiene un pericolo per la sicurezza del nostro Paese questi bimbi e le loro famiglie, e ci vieta di entrare con loro nelle acque territoriali italiane.
Come si fa con le navi nemiche in tempo di guerra.

Giorni in cui nei libri troviamo risposte, domande, punti fermi.
A voi la voce di Germana Paraboschi della Libreria dei Ragazzi di Brescia, niente immagini o canzoni per questo post, guardate le parole, ascoltate i pensieri che scaturiscono dentro di voi.


"Fino ad oggi avevo riflessioni confuse sulla politica e sulle informazioni che riceviamo quotidianamente dal mondo. Avendo ormai un'età cosiddetta "matura" ho vissuto una giovinezza di impegno politico che si traduceva anche in impegno sociale. Poi le cose attorno a me e forse anche un po' in me sono cambiate, e ora fatico a vedere come incidere su una realtà che non mi piace.
Questa premessa personale per introdurre un libro importante, che tutti dovrebbero leggere. Perché risponde alle domande fondamentali. Di cosa ci siamo dimenticati? Cosa trascurano i TG, i talk show, i programmi di informazione radiofonica? Qual è l'ingrediente la cui assenza rende tutto insipido e ci abitua all'indifferenza?
La risposta la dà il giovanissimo Nicolò Govoni (26 anni) con il suo libro Se fosse tuo figlio (Rizzoli):ci siamo dimenticati la nostra comune umanità.
Abbiamo salutato gli Hotspot come una soluzione all' "invasione" di migranti (e anche in questo caso l'etichetta nasconde persone, uomini, donne, bambini e bambine spesso con profonde lacerazioni interiori) che lì vengono fermati, identificati e rimangono in attesa di una risposta alle domande di asilo. Ma ci siamo mai chiesti come sono all'interno questi luoghi? Come sono amministrati? Se i bambini possono andare a scuola? Se esistono forme di tutela delle situazioni più difficili, dei minori non accompagnati?
Nicolò risponde a tutte le domande con un atto di accusa formidabile, che colpisce come un pugno in pieno viso, perché non si ferma alla denuncia, ma presenta anche la sua soluzione: la nascita di Mazi', la scuola della sua associazione Still I Rise, dedicata ai bambini degli Hotspot, a Samos prima e da poco in Turchia. E ci chiede un impegno: richiedere, pretendere, maggiori informazioni da questi luoghi, maggiore trasparenza per non continuare ad essere un'Italia e un'Europa ipocrite, e non sprecare il vasto potenziale umano che si raduna in quei container e in quelle tende senza acqua potabile, in mezzo al fango e ai rifiuti. E se nessuno ci desse ascolto, diventare noi stessi strumento di maggiore informazione, diventare megafono di una protesta che non vuole solo abbattere, ma promuovere un nuovo modo di essere comunità, di essere società."


recensione dalla nostra selezione mensile di luglio 2019

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