Un libro in tasca, da infilare nel cappotto, nella cartella...ve lo ricordate come diceva? da guardare durante la ricreazione... Abbiamo deciso che un po' ci mancava, questo regalo che un tempo si trovava voltando tutte le copie della collana Un libro in tasca.Quello che prima che nascessero Nati per leggere o il bookcrossing ti diceva che un libro in una sala d'aspetto ti faceva affrontare meglio il mondo. Appuntamento melodico motivante fisso per i suoi lettori, nuova scoperta per i nuovi, suggerimento e coccola che faceva capolino e chiacchierando si stendeva su quel fondale di marelibro che è il retro, destinato troppo spesso a strilli di giornale.
Aspettato, inaspettato, ancor prima della trama ti diceva che quel libro era importante per il solo fatto di essere libro.
Un libro in tasca
Da infilare nel cappotto, nella cartella,
Da infilare nel cappotto, nella cartella,
da guardare durante la ricreazione...
Da portare a passeggio il pomeriggio,
da leggere sulla panchina.
Da scambiare con le figurine, o con un disco.
Un libro in tasca, da tenere come emergenza,
insieme al pop-corn e alla gomma americana,
durante le visite alla zia Geltrude.
Da sfogliare al mattino, finchè è pronta la colazione,
o alla fermata dell'autobus.
Da prendere prima o dopo (non durante) i pasti,
da tenere sotto il cuscino. Sul comodino.
Per snobbare la televisione.
Per avere qualcosa da leggere quando piove,
oppure quando c'è il sole, o quando ti pare.
Un libro in tasca.
Vicino alla penna e ai biglietti del tram.
Un libro tra le mani. Un libro.





Ci aiuta un ulteriore contributo, questa volta dalle pagine del numero 30 di Hamelin, la rivista di letteratura per ragazzi, dove Nicoletta Gramantieri pubblica un articolo dal titolo Fiori di melo sulla mensola del camino, dedicato a indagare alcuni temi e narrazioni nella letteratura per ragazzi. In questo intervento, assolutamente da leggere, viene denunciata una tendenza editoriale definita utilitaristica, cioè di ricondurre le motivazioni della lettura al "bisogno primario[che..] è rintracciare in un romanzo un tema preciso". Proporre un titolo perchè "parla di mafia" oppure "perché si occupa di multicultura" significa sminuire "le valutazione relative alla narrazione, al linguaggio, allo stile, all'impatto sul lettore.."