martedì 20 febbraio 2018

Senza parole eppure...

Leggere libri senza parole, dopo Bosch vi raccontiamo tre opere il cui impatto di narrazione visiva scuote il lettore, lo rende protagonista nella propria autonarrazione, smuove sentimenti e suggestioni

Piccola volpe nel bosco magico è un silent book che intenerisce e sorprende pagina dopo pagina: il lettore sarà guidato da una narrazione per immagini chiara e lineare che non lascia nulla al caso. I disegni sono estremamente deliziosi e ricchi di particolari da osservare – da notare sono le espressioni molto curate di ogni volto –. La storia è semplice: durante una gita al parco, una bimba viene derubata della sua inseparabile volpe di pezza. Ed è proprio una volpe vera l’autrice di questa azione. Aiutata da un gentile compagno di scuola, la ragazzina inizia un lungo inseguimento che si le svela un incantevole luogo abitato da moltissimi animali. Riuscirà, in quel bosco magico, a ritrovare la
sua volpe di pezza e a confrontarsi con la piccola ladra?
(dai sei  anni)
Qui il sito dell'illustratrice su volete dare uno sguardo a tutto il suo lavoro: vai al sito

Vacanze
Poesia, stupore, fantasia. Questo è quello che un eclettico francese innamorato della serigrafia e dell’illustrazione degli anni’60, al secolo Bernard Granger, riesce a creare nei suoi albi. L’immagine, caratterizzata da un illusionismo ottico continuo, è assoluta protagonista, non servono parole in questo intreccio caleidoscopico che racconta la storia delle vacanze estive di una bimba con il nonno: i giochi, le avventure e l’arrivo di un ospite particolare. Dopo due anni di lavoro nasce un’opera di altissimo livello dentro la quale ciascuno può leggere la sua storia.
(dai 7 anni)
Una intervista all'autore di Hamelin che consigliamo uscita qualche tempo fa: vai all'intervista

Lucenera
Lo splendido graphic novel di Barbara Baldi si svolge nella contea anglosassone di Nottingham in pieno Ottocento e ha per protagonista Clara, giovane musicista ed ereditiera di una tenuta caduta in un triste declino. Nelle tavole dell’autrice, al suo esordio dopo una lunga carriera da colorista, sembrano rivivere Monet, Vermeer e Friedrich: Lucenera ha una grafica potentissima, il colore è
un elemento vivido e dialogante che sorregge una storia che affronta il tema dell’abbandono e della rinascita.
Un’opera particolarmente indicata per i ragazzi che stanno vivendo la complicata età adolescenziale, poiché sprona il lettore a non perdere mai la speranza in ciò che di sorprendente può accadere nel futuro.
(dai 13 anni)
Se vi intriga il suo lavoro ecco una bella intervista su fumettologica : entra nello studio di Barbara baldi

Per perdervi in questi mondi,  boschi, campagne, giardini, vi aspettiamo in libreria.

domenica 4 febbraio 2018

Bosch, la forza di un immaginario

Fra le cose che conservo lasciatemi da Gianna e Roberto c'è questo quadro.
Lascio le parole di un altro collega a raccontare la meraviglia di questo nuovo libro, mi cullo al pensiero di quanto si sarebbero divertiti, Gianna che adorava i cercatrova, Roberto a guardarla arrabbiarsi, entrambi a seguire una storia che ha fatto del particolare la sua forza.
Vi lascio a Bosch, la forza di un immaginario, il nostro libro del mese.


Difficile ricorrere alla definizione di silent book per un libro così eloquente. Certo si tratta di una storia narrata per immagini, senza parole, ma la narrazione è tutt’altro che sussurrata: al contrario, si presenta con grande forza e ricchezza di contenuti sin dalle prime pagine.
Ancora una volta un libro splendido, capace di arricchire l’immaginario dei bambini attraverso una storia forte, attraverso i temi dell’amicizia, della paura, a tratti della violenza ma sempre nel segno dell’avventura, rischia, però, di avere negli adulti il maggior ostacolo per raggiungere i destinatari
finali: alla prova sul campo, proprio l’uso di un linguaggio così ricco, con immagini che indulgono sulla mostruosità dei personaggi, spaventano molto di più i genitori che i bambini; possiamo affermarlo con sicurezza, perché a distanza di più di un mese dall’uscita, le copie che sono arrivate in mano ai giovani lettori hanno saputo conquistarne la partecipazione e la meraviglia.
Conviene pertanto partire dall’inizio: avevamo conosciuto Thé Tjong-Khing attraverso due albi senza parole, pure pubblicati da Beisler, ovvero Tortintavola e Tortinfuga; chi abbia avuto modo di avvicinare la tecnica narrativa di questo artista e autore, sa che la trama procede per piani narrativi paralleli, e che ogni elemento della pagina va osservato, perché tornerà utile in qualche momento della storia. Con Bosch però Tjong-Khing ha portato ancora più avanti il suo stile, legandolo al grande pittore Hieronymus Bosch, che operò tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento: un connubio tra una tecnica narrativa e un immaginario potentissimo, che l’autore ha saputo maneggiare e rielaborare con grandissima maestria.

Tutto il tormento dell’uomo tardo-medievale nordeuropeo, fatto di tentazioni incarnate in esseri mostruosi, in questo albo sitrasformano nei pericoli di un’avventura fantastica, in cui il giovane bambino protagonista, caduto in un dirupo e precipitato in un mondo abitato da mostri, ambienti e oggetti estranei al nostro, dovrà affrontare senza paura tanto l’aggressività di taluni quanto gli inganni di altri. Sempre pronto a darsi da fare per aiutare i personaggi cui la draghessa cattiva ha rapito i figli per prepararne una pozione magica, il nostro piccolo eroe non si rende conto di essere proprio l’ultimo ingrediente mancante…
Vorremmo invitare tutti coloro che si accosteranno al libro a giocare con i vari piani narrativi che fanno procedere la vicenda, organizzati in modo sincronico sulla stessa pagina e in modo diacronico tra una pagina e l’altra: forse un problema per gli amanti della lettura lineare, frutto di un approccio testo-centrico all’oggetto libro, laddove invece procedere continuamente avanti e indietro tra le pagine, per recuperare dettagli, particolari e indizi, rappresenta un esercizio di lettura all’insegna della scoperta e dell’osservazione.

Passi doppi, quasi un ballo

Il coordinamento fa un passo doppio, quello di ripensare le sue pagine qui, la sua cadenza, il suo modo di raccontare, e quello di unirsi a una pagina facebook.Non troverete più la selezione intera, ma troverete nel corso del mese dei post con
molto di più, a raccontarvi i libri che potete trovare nelle nostre librerie, e le cose che in ogni libreria organizziamo.
Un raccontare nuovo, che proveremo a fare con le mani piene della polvera degli scatoloni, come diceva Roberto Denti, e gli occhi pieni di storie, nuove, perché ne escono di meravigliose e abbiamo la fortuna di essere i primi a vederle, vecchie perchè come diceva Roberto, la storia è vecchia, ma il bambino è nuovo.
Benvenuti in questi passi allora, seguiteci nel bosco.

E in omaggio a Gianna e Roberto, per inaugurare questo tentativo di nuovo cammino, quello che è sempre stato il libro di Roberto, raccontato da quel magico pifferaio di Hamelin che è Gek Tessaro, uscito per Lapis Edizioni, curiosi? andate a vederne il video su raiscuola:

http://www.raiscuola.rai.it/articoli/pinocchio-riscritto-e-illustrato-da-gek-tessaro/39532/default.aspx