venerdì 21 dicembre 2012

Sotto l'albero del Coordinamento...

... ecco a voi la nostra selezione.

Da leggere prima di andare in libreria o in biblioteca per la scorta di libri per le vacanze.
Da leggere pensando alle cose da fare nel nuovo anno.
Da sfogliare per pensare agli ultimi regali.
Da assaggiare parlando di belle storie con qualcuno che amate.

Come di consueto, lo trovate scaricabile qui, e in lettura di seguito a queste nostre righe. Per gli auguri ci vediamo all'ultimo momento, nel frattempo, vi lasciamo a perdervi fra foreste, savane e spazi innevati, fra le nostre pagine. bollettino dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

Monsieur Lavoro e i fiori della dignità

Mi piace immaginare che, a volte, quando chiudiamo alla sera le saracinesche, tutte quelle pagine rimangano ad approfittare di quel nuovo silenzio, e magari, ognuno col suo carattere preciso, dato da inchiostro, formato, illustrazione, rilegatura, si ritrovino a gruppetti o  due a due. Magari perchè quel giorno sono usciti insieme dei loro omonimi o perchè sono stati entrambi scartati da una scelta frettolosa che ha preferito qualcuno diverso da loro.

Questa sera avrei voluto lasciarne già vicini due, come si lasciano vicini un adulto e un bambino, in una dimensione in cui, se funziona, non si vuole disturbare la magia di un incontro. Quei due libri vicini mi ricordavano il ragazzino e il signore di Monsieur Ibrahim e i fiori del corano. Gli occhi che parlano anche in silenzio, l'intesa tacita di chi chiede e prova e chi molto ha visto e racconta.

I due libri che avrei voluto lasciare vicini (giorni fa mi è accaduto con Pezzettino di Lionni e una raccolta di poesie tedesche) sono due piccole perle per il contenuto e la grafica, ma soprattutto per l'altezza del tema trattato: la dignità dell'uomo ed il suo rapporto con il lavoro.

L'occhio bambino è quello di Al lavoro!, che troverete anche nel bollettino di questo mese, edito da Coccole Books. Un libro in cui il testo di Anselmo Roveda e le illustrazioni di Sara Ninfali ci regalano una riflessione acuta con occhi di bambino sull'importanza di fare un lavoro gratificante, su quanto valga il lavoro nella vita di una persona, su come sia cambiato il lavoro, tutto questo attraverso gli occhi bambini di Anselmo e allo stesso tempo una straordinaria ricchezza di riferimenti nelle tavole dell'illustratrice. Al lavoro! ci appare come una sorta di storia sociale del lavoro, dove una narrazione divulgativa e surreale al contempo è lasciata alle illustrazioni, mentre il testo è netto e preciso come lo è una domanda che chiede all'adulto una verità, spesso preda di fatalismi e condizionamenti.

L'occhio adulto è annunciato invece  da un ritorno in commercio delle Edizioni di Comunità, che rinascono questo mese dopo molto silenzio. Ed il primo volume è Ai lavoratori, sono due discorsi del fondatore di questa casa editrice, Adriano Olivetti, che ancor oggi vibrano di forza e di grande innovazione. Primo di una collana chiamata Humana Civilitas, che conterrà cinque piccoli volumi (dal costo leggero, sei euro) dedicati ai discorsi di Olivetti e introdotti da grandi personalità del panorama culturale italiano, una grafica semplice e misurata per far risultare al centro le parole, non a caso chi ne cura il progetto è Beccogiallo Lab.
Parole che vibrano ancor oggi, che partono da questa riflessione iniziale che si annuncia efficace in copertina: “Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi soltanto nell’indice dei profitti? Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?”


"Affinché la persona sia libera e riesca a possedere un valore spirituale assoluto, più importante e infinitamente più alto di ogni valore dell’ordine economico e politico, occorre che lo Stato esista per l’uomo e non già l’uomo per lo Stato".

Ecco, per combattere il grigio di questi giorni, dove per taluni il problema è se rendere obbligatorie le gomme da neve e togliere le catene, dove molti non si accorgono delle catene che hanno messo ai sogni, alla vita, alla quotidianità del vivere civile questi, con le loro voci diverse, sono libri da ascoltare. Anche a costo di origliare i loro discorsi da una fessura nella serranda.
Per chi vive in una Repubblica fondata sul lavoro, e ancora vuole domandarsi quale valore di libertà possa avere tutto questo. Per svegliarci un pochino dal torpore. Per ricomiciare a domandarci cosa vogliamo essere. Per non dare per scontata la bellezza e la forza che si racchiudono in qualcosa che in fondo si svela nel Fare, nell'Essere e nel Divenire.

lunedì 3 dicembre 2012

Souvenir...

In argot francese leggere si dice ligoter, che vuole anche dire “incatenare”.
Nel linguaggio figurato un grosso libro è un “mattone”.
Sciogliete quelle catene e il mattone diventerà una nuvola.


Quando uscì come un romanzo di Daniel Pennac, fu un successo,  e non è un caso, sarebbe attuale anche ora,  un narrare che partiva con una premessa straordinaria:
“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo amare…il verbo sognare…”. E col tempo aggiungeva:
“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”. "Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità".
Scorse le pagine vi si incontrava quello che era un vero e proprio decalogo di diritti del lettore:


 Dieci imprescrittibili diritti del lettore
  1. Il diritto di non leggere
  2. Il diritto di saltare le pagine
  3. Il diritto di non finire un libro
  4. Il diritto di rileggere
  5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
  6. Il diritto al bovarismo
  7. Il diritto di leggere ovunque
  8. Il diritto di spizzicare
  9. Il diritto di leggere a voce alta
  10. Il diritto di tacere
Diritti? sì diritti... già perchè:

“Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa?

A tutte le contingenze. Tutte:
“Sociali.”
“Professionali.”
“Psicologiche.”
“Affettive.”
“Climatiche.”
“Familiari.”
“Domestiche.”
“Gregarie.”
“Patologiche.”
“Pecuniarie.”
“Ideologiche.”
“Culturali.”
“O Narcisistiche.”
Una lettura ben fatta salva da tutto, compreso se stessi.
E, soprattutto, leggiamo contro la morte."


Un solo piccolo pezzo per spiegare il tutto, per darvi la voglia di prendere e rileggere o leggere per la prima volta queste righe, il suo parlae del rito della  lettura ai piedi del letto del figlio:
"“L’intimità perduta…
A ripensarci in questo inizio di insonnia, il rituale della lettura, ogni sera, ai piedi del suo letto, quando era piccolo – orario fisso e gesti immutabili – aveva qualcosa della preghiera.
Quell’improvviso armistizio dopo il frastuono della giornata, quell’incontro al di là di ogni contingenza, quel momento di silenzio raccolto che precede le prime parole del racconto, la nostra voce finalmente identica a se stessa, la liturgia degli episodi… Sì, la storia letta ogni sera assolveva la più bella funzione della preghiera, la più disinteressata, la meno speculativa, e che concerne solamente gli uomini: il perdono delle offese. Non confessavamo nessun peccato, non cercavamo di conquistarci nessuna fetta di eternità, era un momento di comunione, tra di noi, l’assoluzione del testo, un ritorno all’unico paradiso che valga: l’intimità.
Senza saperlo, scoprivamo una delle funzioni essenziali del racconto e più in generale dell’arte, che è quella di imporre una tregua alla lotta degli uomini.
L’amore ne usciva rinato.
Era gratis.


Così oggi nel chiudersi del Salone del Libro di Montreuil vi regaliamo una piccola cartolina, a ricordarvi quel decalogo di libri amore e libertà che ha regalato Pennac.
Una cartolina dicevamo, come se fosse un piccolo regalo, celato in un pacchetto col nastro rosso:


In fondo...
Quel che abbiamo letto di più bello
lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.
Forse proprio perchè la peculiarità del sentimento,
come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.
Amare vuol dire, in ultima analisi,
far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà.
Noi siamo abitati da libri e da amici.

domenica 2 dicembre 2012

Gita al faro (fra storie ed un mare d'inverno)


 A volte lo sguardo può incontrare delle storie scritte dove meno se lo aspetta, come accade, ne parlavamo, quando ascolti davvero una canzone, ed entri nel suo testo, nella storia che ti sta raccontando. Così è per quelle narrazioni piccole, libere, estemporanee, che si incontrano a volte camminando. Avete mai letto fermandovi a pensarle le scritte di un muro della metro, di una panchina, di palo alla fermata della corriera? Che siate in una città o in un paesino, in questi non luoghi si trovano queste tracce volontarie di passaggio, scritte, incisioni, ricordi: magari spesso guardate con il rammarico di vedere un qualcosa di comune non più lindo e vuoto. Eppure ora sembra presentari con un pezzo nuovo di vita, una piccola storia. Questi pensieri sono nati pochi giorni fa, in una passeggiata vicino ad un faro poco noto, un faro come lo sono tanti, solo, forse, diverso nella forma dello stereotipo comune, un faro ampio di un giallo lieve, in un giorno di mare dai molti grigi, che a riguardarli ora nelle fotografie sembrano molto più azzurri. Pietra dopo pietra ecco che senza accorgertene ci giri intorno. Ed ecco, l'occhio, carico di pensieri destinati a storie lontane, si posa su queste storie vicine. Si posa perchè la prima che legge colpisce chiunque abbia a che fare ogni giorno con i libri, ed è questa

Notte
mentre mi volto e mi rigiro
viene il mattino
sui miei capelli arruffati
li divido con le dita
come intracciare una fune
e mi domando:
ti rivedrò?
… leggere lo stesso libro e
mi riempio i polmoni
a volte chiudo gli occhi
del suo odore, il semplice
annusare quel libro,
scorrere le dita tra le pagine
per me è un'emozione.

Forse sono già particolari le frasi di un faro, dice giustamente qualcuno, perchè ad un faro vai con una disposizione d'animo diversa..
A questo pensiero notturno seguono frasi, promesse, dichiarazioni d'amore e solitudine. Se alcuni anni fa i muri si riempivano di Io e te tre metri sopra il cielo, ora si riempiono di frasi tratte da A te di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, e danno la cifra di un modo diverso di concepire l'amore, forse.
"A te che sei l'unica al mondo 
l'unica ragione per arrivare fino in fondo
ad ogni mio respiro "
 "A te che Sei. Semplicemente Sei. Sostanza dei sogni miei."
 Frasi che sono parte di una canzone molto più incentrata sulla costruzione di un amore che su un vivere l'attimo veloce.
Seguono poi Solo per te dei Negramaro e una di Vasco, manifesti di amori dedicati e coperti di salsedine.
A dimostrare come quello spazio di muro sia inteso quasi come una pagina vi si possono leggere dediche come questa:
 Il faro è uno spazio intimo probabilmente, è vero, quanto è intimo sentirsi in quel confine fra la terra e il mare e il cielo, dove lo sguardo si perde. E' in quegli spazi sospesi che nascono pensieri dedicati.
 Di quel luogo potreste trovare un rullino intero di fotografie, colpisce la promessa a se stessa di una ragazza delle superiori, la promessa di reagire, di amare se stessa, di mettere quelle parole a manifesto per non potersi più nascondere da loro.

Fatto il giro intorno al faro, prima di riprendere la via della terra ferma l'occhio sfiora ancora delle parole, fra queste rimane negli occhi un pezzo di muro a parlare della vita,

dopo averlo letto gli occhi si spostano, tornano ai loro pensieri, alle loro intime immaginarie scritte, a perdersi nei grigiazzurri del mare.


domenica 18 novembre 2012

Portati dall'onda, silenziosamente marciare coi libri

Sono portatori di poesia e musica per eccellenza: a questo li ha dedicati il mito, fra gli altri, a portare in salvo Arione, il poeta musicista. Generosi e attenti tanto da finire fra le stelle, per premio di Apollo, in quella costellazione che illumina gli occhi di  chi rimane a guardarle e che è chiamata, appunto, Il delfino. Portare, trasportare, tras... locare. Ecco, chi in questo gruppo di librai coordinati porta questo nome non poteva che pensare che persino un trasloco divenisse un atto condiviso, il momento in cui librai e lettori si uniscono per fare insieme, essere parte, sentirsi dentro quella nuova nascita.

La Nuova Libreria Il Delfino di Pavia si sposta, lo fa con novità e certezze: nuovi grandi spazi, 300 mq, nuovi orari più ampi, lo fa con gli stessi sorrisi che hanno accompagnato le vostre visite in libreria, con quella capacità invidiabile e generosa, delfina appunto, di raccontare: che abbiate parlato di saggi, di illustrati, di romanzi per adulti o per ragazzi, voci diverse si saranno regalate per farvi parte di quelle pagine, e lasciarvi nella culla sospesa del non detto, o del riferimento ad un libro conosciuto, patto non scritto fra libraio e lettore che si muove sulla coscienza di non dover passare lo scalino del troppo raccontare, dello stare sull'equilibrio del mistero.
Anche una nuova sede è un mistero, e fa sempre parte di quel misterioso patto segreto che lettore e libraio racchiudono nello scambio di uno sguardo. I posti li fanno le persone, con quella condivisione magica di trame, quasi fossero la stoffa comune, che fa sentire di vivere un posto per le parole e le sensazioni che lo abitano. Li fanno le cose invisibili come la competenza maturata in anni di lavoro e quella che silenziosa lavora nel costruire un progetto condiviso, come accade  da quando la libreria  è divenuta parte del gruppo 3Elle, e da quando, sei anni fa, è stata fra i fondatori di questo Coordinamento.

Sabato 24 novembre è il pomeriggio scelto per essere parte di questo mistero, essere portatori di libri, e di mano in mano aiutare i librai a chiudere la porta della vecchia sede e far entrare libri, energie, idee in quella nuova. Il gesto inverso da quello a cui siete sempre stati abituati, non il libraio chiamato al gesto ultimo di mettere il libro nelle mani di un lettore, ma il lettore, che in una catena di mani e pensieri riconsegna al libraio, nella sede nuova, il cuore del suo lavoro.
Pronti? Ai blocchi? Da piazza della Vittoria a piazza Cavagneria, l'invito se volete tenerlo in tasca lo trovate qui. Un pomeriggio che comincerà alle 16, una festa mobile, un nuovo viaggio..
Per parte nostra, per coccolarvi, vi lasciamo con un pezzetto da leggere quando a sera, finita la festa, fra la stanchezza e la malinconia che ogni bel rito di passaggio  si porta dentro, alzerete gli occhi ad un cielo che vi ha visto sinuosi muovervi nel giorno, e nuotare fra sassi, portici e sorrisi al fianco dei delfini.

"Nelle notti limpide una luna rotonda si sporge sul mare. Tende la mano e abbraccia l'acqua su cui dipinge una striscia di luce. Il delfino si muove come la luce. Il delfino vola nel fiato bagnato del mare. Ci sono scontri e risa, risa di delfino, luccicanti come mille gocce di sole."
Karen Hesse, La musica dei delfini, Bur

Così ecco cosa potrete ritrovare, cosa coltivano i delfini: luce, voli, scontri e risa:  risa luccicanti.
Come gli occhi di consiglia un libro: di chi passa da sguardo a sguardo, da voce a voce, da mano a mano, una storia e sa di custodire un seme di luce.

venerdì 2 novembre 2012

Nuovo mese, nuova selezione del bollettino, nuovo Andersen ad annunciarlo con una splendida copertina di Gabriel Pacheco (e se vi piace date un occhio al suo blog).
Nuovi libri, con storie che raccontano vita, respiri, crescite e scoperte.
Libri da precipitarci dentro, magari come Reginald e Tina, e se voleste cadere nella rete con le loro storie aggrappatevi qui, e preparatevi a giocare.
Una selezione che vi porterà fra molte storie diverse, facce da scoprire, limpide figure di adolescenti, che passano attraverso storie di vita forti e emozionanti, storie raccontate come odi alla vita. E mentre nei molti discorsi di adulti di questi giorni passa spesso solo amarezza, fra disillusioni e commenti di critica politica, ecco figure di ragazzi che rivendicano la vita, l'essere al mondo, la scelta e la capacità di non chinare la testa davanti a potenziali sconfitte, come dice Manon:
"Mi farò una maglietta con la scritta: Sono un’adolescente, e sulla schiena: Non solo un futuro adulto."
Volete leggerne con calma off line? Scaricate  qui.
Altrimenti ecco la Selezione di seguito, pronta per raccontarvi i colori di questo mese, fra le architetture dei popup di Carter e pensieri e sogni che prendono sostanza sulla carta.

Bollettino Ottobre 2012

lunedì 29 ottobre 2012

Idee alte e serene, viaggio in una vita.


"L'editoria è forse, in me, un modo di esprimere la mia passione civile, la mia totale fiducia nello straordinario potere della cultura intesa come mezzo vivificante dello spirito, stimolatrice di idee alte e serene di verità e di libertà"

In questi giorni si è svolto a Vicenza il Forum del libro, la città era una cornice fatta di pioggia, piccoli banchetti, sorrisi conosciuti e belle occasioni. Fatta di un mondo da leggere in tutti i sensi, come recitava il manifesto, fatta di belle emozioni. Fra tutte una rimane aperta. Se vi infilate in un palazzo vicentino, di quelli coi soffitti alti e le grandi finestre, al primo piano di uno di questi, in Contrà Riale, spicca il volto attento di un uomo dal profilo molteplice, straordinario. A cent'anni dalla sua nascita Vicenza, la sua città, ospita una mostra dedicata a Neri Pozza, scrittore, editore, incisore, scultore, partigiano.

Vagate per le sale, viene raccontata la sua vita, le sue scelte, gli incontri; uno in particolare fa sorridere i frequentatori della letteratura per l'infanzia, quello con Dino Buzzati, riassubto in carteggio ironico, giocoso, affettuoso e rigoroso insieme costituito poi dalla “Minaccia per lo scrittore Dino Buzzati” che non si risolveva a scegliere un titolo per il libroalle risposte all' “Amato negriero” che Buzzati riservava al suo editore.

E poi la vita privata, raccontata come parte della pubblica per il rapporto con Lea Quaretti, compagna con cui condivideva l'amore per la parola, scrittrice, dal volto luminoso e sorridente rispetto alle ombrosità di Neri, e a cui dedica molti versi, fra cui questi riportati in mostra:

Come vivere? Sei apparsa di mattina
 sul Ponte della Paglia, biondoardente.
Ti aspettavo, eri il mio dono
vestito di rosso. Grande passo,
il nostro, impossibile sbagliare.
Un istinto irresistibile ci attirava:
tu eri sicura, io perso nella tua grazia.

 
Non vi raccontiamo molto altro, se non che la mostra merita anche perché, fra i manoscritti straordinari con le tavole per Esopo piuttosto che per l'Alcesti, in un angolo raccolto e complice, trovate un carteggio straordinario: quello fra Pozza e Gadda per la pubblicazione delle Favole di quest'ultimo. Le tavole originali, e gli autografi delle favole, ironici eleganti eserci di stile, gioelli concisi che Neri Pozza trascrisse tutti a macchina senza fidarsi di alcun dattilografo, scrivendone egli stesso le note:
«Et è il primo libro de le favole, ove troverà ogniuno rubrica da suo riso, o pianto» recita inizialmente.

E così per coda eccone un paio, con le illustrazioni che Vucetich realizzò per il volume.

Le parole sacre, vedute le labbra dell’autore, ne rifuggono. Le cose sacre, veduto il cuore dell’autore, vi si fermano.


Il gufo dimorava le rovine: e vi attendeva il poeta, che a suspirar vi andasse. Discesa la notte, udì sospirare lungamente. Verso l’alba, che si moriva dal sonno, scorse il poeta allontanarsi. Con la ragazza.










(La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2013, con il seguente orario: martedì - domenica, 10-18, chiuso il lunedì, 25 dicembre 2012 e 1 gennaio 2013.
Sede della mostra: Vicenza, Palazzo Cordellina, Contrà Riale n. 12
Per informazioni: 0444 578252 oppure 0444 578211.)

martedì 16 ottobre 2012

Storia d'amore e perdizione... e di un ritorno.

In questi giorni salutiamo i ritorni, lo assaggerete fra qualche tempo sul nostro bollettino, sarà il cambio di stagione, sarà l'occhio attento di alcuni editori.
In questo caso di Salani, che pubblica un libro di Melvin Burgess, uno dei più grandi autori per giovani adulti  e non solo, col titolo Storia d'amore e perdizione.

Vi sono tanti motivi per cui è bello lavorare tutti insieme, uno di questi, magico, è raccontarsi un libro che si sta leggendo. Magari non lo si è ancora finito, lo si racconta come chi ne è ancora catturato senza sapere come andrà a finire, come si svolgerà il filo che tu, lettore, hai tessuto con i personaggi.

Poi ad un tratto viene detto qualcosa, e questo qualcosa torna alla mente.

Scivola il libro fra le mani, scivola lo sguardo a cercare una conferma su quella pagina di storia nascosta che racconta la vita editoriale di un manoscritto. Ed eccolo, il titolo originale, denso come il significato che racchiude, volutamente gridato su tutte le copertine quando uscì. JUNK. Un gioiello nella collana destinata a proporre storie forti, di grandi narratori, che Mondadori aveva chiamato Supertrend. Quindici anni fa. Quindici anni fa una storia di eroina e di fuga tremendamente attuale. Forse ancor più attuale dato il silenzio urlato della realtà delle dipendenze, data l'attenzione da coda di telegiornale, che tutto livella a una normalità a suon di ripeterne tiritere fatte più di stereotipi che di situazioni. Un libro che vi racconteremo quindi fra poco tempo, con l'uscita del nuovo bollettino, e con voce differente da quella che scrive.  Questa era solo una piccola anteprima, nata per salutare questo romanzo unico che quando uscì vinse la Carnagie Medal e nel settantesimo anno del premio fu nominato uno dei dieci più bei libri mai premiati.  E che vinse numerosi altri premi fra cui il Guardian Children's Ficton Prize, fu tradotto in 28 lingue e all'estero rappresenta il libro più conosciuto di  Burgess, persino più del cinematografico Billy Elliott.
Ed ecco l'altro motivo per cui è nata, questa anteprima: perchè solo qui potevamo farvi assaggiare un pezzo nella sua versione cinematografica: la BBC ne aveva fatto un film a episodi, eccovi il primo, di seguito poi su you tube trovate anche gli altri.

Forse la cosa che fa più effetto, in fondo, è quanto guardandola si noti come il tempo dalla sua uscita (1999) sia passato.
E se un film può dirvi troppo e farvi sentire il passare del tempo, un libro, fresco quanto lo immagina il suo lettore, può ancora ingannarvi sulla sua età, immagarvi, e regalarvi istanti di limpida verità e cruda bellezza.

domenica 7 ottobre 2012

La musica di un libro

Stasera, come fosse un bicchiere da meditazione, raccogliamo le energie per offrirvi una piccola colonna sonora, perchè questo libro non sarebbe lo stesso senza la musica che lo racconta. Come leggere Borges e non aver mai sentito un tango. Si può, ma se vi capita la magia di conoscerne il sottofondo potrete godere di un ulteriore piccolo regalo di chi ve lo sta narrando.

Eccovi dunque i due fili rossi fatti di note e voci che vi accompagnano nel mondo di Terrestre, di Jean Claude Mourlevant, di cui vi abbiamo parlato pochi giorni fa. Non tanto per riparlare del libro ma di quel patrimonio di narrazioni parallele che possono nascondersi nel citare una canzone, e di come noi, abituati a concentrarci sul supporto libro, a volte dimentichiamo quante piccole storie vengano narrate intorno a noi.

I Keane che cita Mourlevant sono un gruppo particolare nel panorama inglese, vengono chiamati la band senza chitarra, perchè dal 2001 basano la loro musica sulle tastiere, che qualcuno avrà certo canticchiato Everybody's changing, grafica essenziale, copertine che fanno capolino dagli album di una artista inglese molto particolare, Sanna Annuka.

Qui il gioco di Mourlevant è sottile, i riferimenti al respiro, all'assenza di una Lei, e la protagonista di questa breve storia: un' altra lei, un lui che si sente "trovato", un sottolineare come se si mente a se stessi si debba poi ammirare come tutto si dissolva intorno: è She has no time.
 
E poi camminate, camminate in questo libro, fra terre deserte, fra amori distanti che si sono incontrati una sola volta con gli occhi e ancora si percepiscono, nel bisogno di ritrovare un posto unico, confuso fra sogno e realtà. Un posto che solo loro conoscono. 
Forse perchè sognato, rincorso, fra un fiume, un sentiero e gli alberi:
Somewhere only we know, dove sul finale persino il video diviene un misto fra sogno, bosco e cuore.
Così quando Anne si ancora al suo mp3 per proseguire potrete sapere la forza, le risposte, le parole e note che cullano il suo respiro.




giovedì 4 ottobre 2012

Autunno. storie fra i sentieri.

Ottobre è appena iniziato, è tempo di funghi, di valli, di boschi.
Se andate per boschi potrete perdervi e incontrare inedite porcelline che conosco il cuore della parola casa,  un piccolo uovo che vi accompagnerà con la grazia di chi sa ascoltare, ricordi di estati che siano narrate da una Chiara con la poesia nel nome o dal bosco che intorno a voi cambia le vesti. Persino una poesia di ottobre, col suo lato chiaro e il suo lato scuro.
E mentre scoprite che state camminando anche mano nella mano al bambino col ciuffo, o sorridete perchè i vostri passi vengono seguiti con affetto da molti amici, magari sognate di arrivare a toccare la luna che già così presto, con le prime nebbioline, compare la sera. Tutto questo sono dei libri? Già, li trovate tutti nella selezione del mese, come il riccio di una castagna: apritelo piano, e buon divertimento, nel cercare tutto quello che vi abbiamo solo fatto scrutare dai rami di questo sentiero.

Se volete metterlo nella bisaccia lo trovate qui,  mentre se volete darci un occhio come se fossimo sul sentiero con voi eccolo qui tutto di filato, come da quelle castagne delle fiabe da cui se ne esce... un mondo da scoprire.

bollettino settembre 2012

sabato 29 settembre 2012

La strada (Fellini nascosto nelle pieghe di un post)

"Un pigro, grigio pomeriggio,
mentre annoiato ciondolavo qua e là,
la mia immaginazione,
seccata di non essere presa sul serio,
si prese una vacanza
e non tornò mai più.
Avevo perso quello che il poeta
Wordsworth chiamava il mio "Occhio interiore".

Perso, o semplicemente lasciato chissà dove,
da qualche parte in giro per il mondo.
Che ne sarebbe stato di me, un artista?
Come avrei potuto continuare a lavorare,
a dipingere, a vivere?
Provai ad appigliarmi ai miei pochi ricordi,
ma non erano abbastanza.  

I ricordi sono un vecchio cappello, amico mio,
l'immaginazione è un paio di scarpe nuove.
E se hai perso le scarpe,

cos'altr puoi fare se non andare a cercarle?"

  da L'ultima spiaggia  J. Patrick Lewis - Roberto Innocenti, La Margherita Edizioni


Un giorno accade che una strada che hai sempre conosciuto, o una strada che si perde fra i campi che non avevi mai visto o notato, ti regali qualcosa di magico.  Nel caso di Roberto Innocenti finisci per caso in un luogo chiamato Finisterre o Chissàdove, da dove uscirai dopo vecchi e nuovi incontri.
Sono luoghi soglia queste strade perse nel nulla così comuni a tutte le conte, i miti, le terre? O il punto comune è il mistero che con occhi diversi si disvela in base a come e con chi si guarda il mondo? Persino Innocenti non sembra tornare dalla stessa strada, che, col sole e con quella ritrovata scarpa-immaginazione con cui camminare, appare diversa.
E non torna solo, ma il suo passeggero è un ragazzo con l'irrefrenabile dediderio di cercare tesori nascosti, che un giorno un signore di nome Mark Twain chiamò Huck.

 Hai mai cercato un tesoro nascosto in una strada di campagna persa fra i campi e la nebbia, o fra il sole e le colline? Se ti è accaduto rimane un sorriso segreto, che solo chi era con te potrà conoscere davvero. Forse perchè ogni attimo è unico... sarà per questo che le strade spariscono o compaiono...
Ritroverai mai quella strada?
L'inizio di Terrestre (Rizzoli), il nuovo libro di Jean-Claude Mourlevant, è così, con una pioggia come quella di questi giorni e uno scrittore che incontra una ragazza che fa autostop. Ecco il nostro immaginario proseguio de L'ultima spiaggia, dove le parti si invertono e l'illustratore diviene scrittore e il ben conosciuto ragazzo diviene una sconosciuta e sfuggente diciassettenne. Dove sta andando? Non è dato saperlo, ad ogni incontro si fa lasciare al principio di una strada persa fra i campi, dove l'indicazione Champagne potrebbe voler dire mille altre posti, come da noi capita con i toponimi di santi, pievi, farre o castelletti. Dopo averla lasciata lo scrittore ritorna, non trova più quella strada, la cerca, sembra essersi confusa con la campagna, sembra non esistere.
Eppure quando di nuovo incontra la ragazza e le offre un passaggio riecco la strada.
Trova la strada finché è con lei, fino a che si parlano. Lo so cosa state pensando, le chiacchiere della macchina solite.. no, spiacenti. Mourlevant ci restituisce un personaggio complesso, una sintesi fra delle belle schiette figure femminili alla Chambers (Questo è tutto, Rizzoli) con la magia di Almond (Occhi di cielo, Mondadori). Questa ragazza lo guarda e chiede, senza la formalità del caso, chiede con il tatto di chi vuole conoscere, e lo scrittore ne è affascinato e spaventato al contempo. Un romanzo che dovrebbe essere di mondi paralleli, ma prima di tutto sembra ricordare la chiave per vivere davvero, ed esistere per l'altro, a costo di essere "tagliente come un Eccomi" come diceva Majakoskji:
"Bisognerebbe dirsi solo cose personali. Tutto il resto non conta".
Ed è solo l'inizio.
A voi ora trovare la strada.


p.s. per viaggiatori instancabili: se mentre cercate per le vie della rete siete curiosi delle strade di libri che hanno portato Mourlevant in questi mondi potete trovare qualche indizio qui, sulle note di Chet Baker:




sabato 8 settembre 2012

Fra le pagine di Andersen

Sul finire dell'estate, in attesa dell'autunno, mentre in questi giorni leggiamo e scegliamo libri per il prossimo mese comincia una nuova collaborazione, quella con Andersen.

Scorrendo la rivista troverete una parte scritta da noi, una sorta di invito a guardare, spulciare, riguardare queste pagine dove solitamente ci incontrate e quelle che trovate ogni mese ad aspettarvi nelle nostre librerie, la selezione delle novità.

Un altro modo per parlare di libri, nel tempo di un caffé o di un gelato, per raccontarvi in breve il nostro lavoro, mano nella mano al ragazzino col ciuffo che sbuca dalla rivista. Così ci troverete, con la regolarità dei mesi  ci vedremo da Andersen, e se qualche volta, per qualche giorno, non ci troverete nella rete, è possibile che mano nella mano a quel ragazzino siamo scivolati in qualche romanzo o albo, nuova avventura, vento di poesia, in attesa di prepararvi degli assaggi di belle storie per il mese a venire. In fondo arriva l'inverno, dobbiamo riempire i nostri granai.




sabato 25 agosto 2012

Fortunatamente, eri vestito d'arcobaleno

Sfortunatamente... te ne sei andato il 16 agosto
Fortunatamente… ci hai lasciato NIENTE

Sfortunatamente… ci mancherà il tuo essere ironico
Fortunatamente… i tuoi libri si possono leggere e rileggere

Sfortunatamente… non ti abbiamo mai incontrato
Fortunatamente… abbiamo sentito parlare di te al Festival Letteratura di Mantova

Sfortunatamente… non ci hai lasciato un cane
Fortunatamente… ci hai lasciato MIO MIAO

Sfortunatamente… non scriverai più, per noi, altri libri
Fortunatamente… ci hai regalato FORTUNATAMENTE

Sfortunatamente… Bye bye Charlip
Fortunatamente… c’è un pezzetto di te, in tutti noi.


Breve biografia dal sito di Orecchio Acerbo (grazie al quale possiamo tenere un pezzetto di Remy con noi)
Nato a New York nel 1929, danzatore con Merce Cunningham, performer con John Cage, coreografo, illustratore di libri scritti dai più grandi autori per ragazzi come Margaret Wise Brown e Ruth Krauss, scrittore di oltre trenta libri per bambini alcuni dei quali diventati dei veri e propri classici come “Fortunately”, “I Love You”, “Arm in Arm”, “Thirteen”, “Mother Mother I Feel Sick”, “A Perfect Day” e, i più recenti, “Sleepytime Rhyme” e “Baby Hearts and Baby Flower”, Remy Charlip viveva a San Francisco, in California. Se gli si chiedeva che lavoro facesse, si definiva “uno spirito libero”. Remy se n'è andato all'età di 83 anni, lo scorso 16 agosto. È stato per noi tutti un onore aver potuto far conoscere al pubblico italiano alcuni dei suoi libri: “Niente” (2007),"Fortunatamente" (2011) e "Mio Miao" di Sandol Stoddard (2012). Ciao Remy.

giovedì 23 agosto 2012

fine d'agosto e nuvole

Fine d'agosto

Fine d'agosto, i giorni sfioccano come petali di soffione, quello che era il giallo del suo fiore vivo d'estate ora lentamente fa spazio al ritornare pianta, ricominciare, ai ritorni, al ritrovarsi. Con le parole di Chiara Carminati e Bruno Tognolini nelle Rime ChiaroScure, Rizzoli, uscite in questa estate, agosto è "dove il presente sta fermo in vacanza/ io non  lo vedo ma il futuro danza".

Danza il futuro delle nuove avventure, danzano gli inizi, danza il cuore di un bambino in attesa di un nuovo mondo (ve lo ricordate L'estate di Garmann?), danzano i cuori ragazzi al primo giorno di scuola, quel primo giorno di scuola in cui ognuno può reinventare se stesso: ora invece di riportarvi il pezzo iniziale di quel primo giorno raccontato da Roberto Piumini e Beatrice Masini in Ciao, tu, Rizzoli, ve lo resituiamo per voce di giovane lettrice, da un laboratorio di booktrailer della biblioteca di Breda di Piave (TV) e presentato lo scorso anno al Festival Mare di Libri.

 


Come danza un inizio, come danzano i giorni d'estate al lento esaurirsi del frinire di cicale? Danzano nella storia del nostro vivere, la fine di agosto ha visto grandi cose affacciarsi e cambiare le nostre vite, prendete un giorno a caso come oggi, il 24: si dice siano state fatte per la prima volta le patatine fritte, si dice che Darwin abbia deciso di partire con la sua nave, di dice che sia stato finito di scrivere Jane Eyre. E poi, certo le date imparate, il sacco di Roma.. ma fra tutte una, che ha cambiato tanto, che ci fa essere qui ora, in questa fine estate, a parlare di libri. Si dice che il 24 agosto di quasi cinquecentocinquanta anni fa sia stata completata la prima stampa a caratteri mobili: la Bibbia di Gutemberg. Da allora i libri circolano, viaggiano, contagiano, fomentano, vivono nuove vite: e le danzano.

E allora, nella danza di questa fine estate, nelle attese che la carta ci regala, pensate che in autunno potrete danzare in un teatro nato dai pensieri di Rebecca Dautremer:

 

o fra i rami immaginati di Libri Reiventati

Nel frattempo godetevi questi ultimi sprazzi di estate, di cielo terso, godetevi persino il pigro caldo, trovate la vostra foresta di ombra o di carta, stendetevi a guardare le nuvole, con la forma dell'airone, o della pecora, con le parole di Chiara e Bruno, o con quelle di Fabrizio De André a seguire, da ascoltare mentre già vi starete mettendo le scarpe per cercare il vostro posto segreto per andarle a vedere...

Le nuvole sono fantasmi di uccelli
Son lente ladrone dei giorni più belli
Nascondono il sole, cancellano il blu
Arrivano piano e non partono più
Il vento le spinge, le strizza, le afferra
Son stracci del cielo da dare per terra

Inventano viaggi volando a vapore

E viaggiano gli occhi a guardarle per ore
Ventagli leggeri alle noie d'estate
Son bestie al galoppo, meringhe assonnate
Mutanti figure di panna e velluto
Le nuvole sono il mio cinema muto
 




Godetevi i giorni, gli attimi, i silenzi e le urla di uccelli, fate scorta di lucciole per il vostro inverno, della brezza di lago o di quella che regala il profumo del fieno appena raccolto.
Fate scorta di cieli con tutti i sensi, e recitate le vostre litanie, o andatene a cercare di nuove come nel Cielo Bambino di Alicia Baladan e Alessandro Riccioni: “Cielo, sii buono, tranquillo e sereno, lascia che il tuono si perda lontano”.

E mentre i tuoni sono colonna sonora lontana e promessa di giorni freschi, riposatevi gli occhi guardando le nuvole... per settembre vi promettiamo una vendemmia di colori.
E, per giri di nuvole, come si dice per mare, buon vento!



mercoledì 25 luglio 2012

Sempre dalla parte dei bambini e delle bambine

Oggi una parte di noi vi saluta, a noi mancherà un collega di alta professionalità e bei sorrisi, ai libri posto caldo che li ospitava con l'affetto che si ha per chi ci è amico e per chi si conosce da una vita, ma più di tante parole nostre vi riportiamo le parole di Paolo e della libreria.
A noi non resta che dire un grande grazie, sperando di vedere di nuovo Paolo sbucare dietro ad un libro, o di incontrarlo per caso, un giorno, impegnato in qualunque altro lavoro o avventura, ma con lo stesso sorriso.

 
Per tutte le bambine e tutti i bambini, per i loro genitori,
per le scuole e le biblioteche.

Con questa comunicazione la Libreria dei Ragazzi di Monza vi saluta.

Se dopo l'estate sarete alla ricerca di testi di narrativa, di scolastica, suggerimenti di lettura e momenti di condivisione del piacere di leggere e ascoltare storie insieme,
dovrete rivolgervi alle colleghe e ai colleghi delle Librerie dei Ragazzi di Milano e Brescia.

Come tante altre imprese, noi ci siamo purtroppo piegati sotto il peso dei tempi e della concorrenza.
Con la speranza di aver contribuito a far crescere nuove lettrici e nuovi lettori,
vi salutiamo, sempre dalla parte delle bambine e dei bambini.

Paolo e Libreria dei Ragazzi di Monza

lunedì 23 luglio 2012

Margaret, che la terra ti sia lieve

Oggi la terra saluta Margaret Mahy, una donna di un ironia ed una profondità rare.
Noi che abbiamo conosciuto i suoi pirati, le sue lavandaie di cui vi avevamo parlato poco tempo fa, le bibliotecarie  rapite, le figlie di  luna e i suoi molti ragazzi che parlavano di crescita, di paure, di adulti importanti e di altri incapaci di ascoltare rimaniamo un po' orfani.
 Parlava con sorriso e con una sincerità spietata del mondo, di noi.

Ci mancherà, quanto già ci mancavano alcuni dei suoi libri non più in catalogo.

Così ecco che per salutarla, più di ogni parola nostra vi riportiamo tre gocce della sua voce.

"in realtà non esiste il passato... Ci resta sempre intorno, in agguato, inattesa dell'occasione giusta per rimettersi in moto.E a noi non resta che combatterlo... ad ogni passo" da Memory, Mondadori 1995

"Se vivi una vita come la nostra finiscono per piacerti le cose che non riescono troppo bene - osservò. - Comincio ad apprezzare… le imperfezioni del mondo perché ti avvicinano alla vita vera.
- Aspetta un attimo! - esclamò Ellis - Stai dicendo che ciò che è imperfetto è più vero di ciò che è perfetto?
- Già. Per me è un pensiero del tutto naturale - confermò lei - non ci trovo nulla di strano quando qualcosa va per il verso storto. Anzi, lo trovo rassicurante." da 24 ore, Mondadori 2003

‎"E sarà meglio spiegare che allora, a dodici anni, vivevo due vite. Quella in famiglia era la mia vita reale, ma la mia vita fra gli alberi… quella del mattino presto, prima che il resto del mondo si svegliasse, era la mia vita vera, anche se in parte immaginaria. Nella vita reale bisogna stare in guardia, ma una vita immaginaria, se vissuta intensamente, può essere altrettanto pericolosa" L'altra faccia del silenzio, Mondadori 1996

venerdì 13 luglio 2012

Era brillosto...


Era brillosto, e i tospi agìluti
facean girelli nella civa;
tutti i paprussi erano mélacri,
ed il trugon striniva..

vi impriglia e brillistrucca questo verso? 

ebbene lo trovate proprio qui: è uscito in questi giorni per Orecchio Acerbo
Jabberwocky, un piccolo capolavoro contenuto in Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò
scritto nel 1871 da Lewis Carroll


altri motivi per venire alla ricerca di questo libro?

- dimostra come ogni mostro possa essere sconfitto, e quanto possa essere sconfitto con il potere inimmaginabile dell'immaginario
 
- vi piace il lato più surreale di Alice, e allora vi potrebbe piacere anche il film che ne fece Jan Svankmajer, se volete darci un occhio qui lo trovate nella versione completa:
- è considerato il più illustre nonsense scritto in lingua inglese

-vi piacciono i misteri? qui si cela un linguaggio cifrato matematico, all'interno del quale le sillabe corrispondono a numeri o segni algebrici!

- è illustrato da Raphael Urwiller  , andate a dare un occhio al suo sito, insieme alla compagna Mayumi Otero  ha dato vita alla piccola casa editrice Icinori che produce serigrafie, libri illustrati e raffinati pop-up, veri e propri libri d'arte e fantasmagorie in cui la carta diviene materia sensibile, tutti rigorosamente fatti a mano.
- sembra un po' di sentire la poesia metasemantica della Gnosi delle Fanfole di Fosco Maraini e se non la conoscete qui vi mettiamo un assaggio...     Fosco Maraini diceva che "per millenni il procedimento principe seguito nella formazione e nell'arricchimento del patrimonio linguistico è stato questo: dinanzi a cose, eventi, emozioni, pensieri nuovi, o ritenuti tali, trovare suoni che dessero loro foneticamente corpo e vita, che li rendessero moneta del discorso. A tale intento, in genere, servivano suoni che già venivano impiegati per significati consimili. Inventi il cannocchiale e sommi canna con occhiale […], talvolta serve il nome d'una persona (siluetta, besciamella), tal altra il nome d'un luogo (pistola, baionetta) […]. Nella poesia, o meglio nel linguaggio metasemantico, avviene proprio il contrario. Proponi dei suoni e attendi che il tuo patrimonio d'esperienze interiori, magari il tuo subconscio, dia loro significati, valori emotivi, profondità e bellezze.
  È dunque la parola come musica e come scintilla. "

E l'ultima scintilla la dedichiamo Fosco, Bollani e alle formiche, perchè una delle librerie del Coordinamento è proprio Libri e Formiche di Parma, buona musica!




ps. vi siete divertiti? andate a giocare qui!

giovedì 12 luglio 2012

Come le ciliegie, un libro tira l'altro...

Luglio caldo di sole e arriva anche la selezione per questo mese, libri per contare, libri d'alberi, libri di estati da sgranocchiare come mele e per vivere il mondo con occhi di poeta. Proprio per questo il libro del mese è Per sempre insieme, amen di Guus Kuijer, vincitore quest'anno del Astrid Lindgren Memorial Award.

Per il prossimo bollettino ci rivediamo a settembre con nuove sorprese, in questa calda estate godetevi intanto le ombre per contare di di Agnese Baruzzi e la chioma dell'albero di Emilie Vast. Ci risentiamo prima di settembre?Certo, passate di qui ogni tanto, che se fra le chiome degli alberi si trovano nidi e frutta vedremo di darvi ciliegie di parole, spruzzi di onde e pizzichi di curiosità.
Nel frattempo eccovi la nostra selezione da scaricare: giugno 2012

Ed eccole qui di seguito da consultare on linebollettino giugno 2012

martedì 10 luglio 2012

Estate è tempo di vacanza, di giri in macchina coi finestrini abbassati cantando insieme, di spazio tempo per guardare il mondo intorno e farne un posto prezioso agli occhi, e vederne i misteri. 
A proposito di canzoni vi ricordate l'inizio di Ci vuole un fiore?

 ...Le cose di ogni giorno raccontano segreti
a chi le sa guardare ed ascoltare....



 Eccovi allora due modi per raccogliere i segreti di questa estate nella sua pienezza di sole, fiori, e biciclette, cappelli e capelli al vento. Buona estate e buoni racconti, anche se li trovate in un tavolo invece che in un libro. Buona estate e sorrisi e conchiglie, e ruscelli e occhiolini, e laghi e facce buffe. Buon mondo da scoprire!


TESTI: Keri Smith
TITOLO:
COME DIVENTARE UN ESPLORATORE DEL MONDO
EDITORE: Corraini
PREZZO: € 16,00

Come diventare un esploratore del mondo?
Cos’hanno in comune Einstein e Verne? Jung e Munari?
1) “Guarda, a tutt’occhi guarda” (Jules Verne): Siete pronti a
guardare il mondo con occhi nuovi e diversi? Ad osservare,
catalogare, sperimentare e ribaltare il vostro punto di vista?
2) “Talvolta un albero racconta più di ciò che si può leggere in un libro” (Carl Jung), ma con l’aiuto di questo libro si assaporano le molteplici sfumature di ciò che gli alberi e il mondo circostante
possono trasmettere!
3) “L’immaginazione è più importante della conoscenza” (Albert Einstein) e Keri Smith offre moltissime occasioni per poterla riattivare o esercitare.
Un manuale interattivo per menti curiose di ogni età, un taccuino che, con l’aiuto di diversi scrittori, pensatori e artisti, insegna a catalogare oggetti, pensieri, impressioni, schemi ricorrenti, nella convinzione che “da cosa nasca cosa” (Munari) e che il mondo sia meravigliosamente pieno di cose da scoprire.


 TESTI: Fiona Danks e Jo Schofield
TITOLO: BASTA UN BASTONE - 70 ATTIVITÀ DA FARE
ALL’ARIA APERTA
EDITORE: Editoriale Scienza
PREZZO: € 12,90

Imperdibile questo manuale traboccante di idee e suggerimenti!
È tempo di avventure… tutto quello che dovete fare è correre fuori e trovare un bastone… rami secchi... e un po’ di argilla, un po’ di gesso, corda, raffia e bacche pestate, un coltellino… per mettersi alla prova divertendosi all’aria aperta a contatto con la natura. Otto le sezioni del volumetto: Bastoni avventurosi, Bastoni magici, Bastoni artistici, Bastoni e giochi, Bastoni al sole, Bastoni musicali, Bastoni acquatici, Bastoni e natura.

Importante! Sono segnalati i vari livelli di difficoltà e di pericolosità.
Buon divertimento!