Sono portatori di poesia e musica per eccellenza: a questo li ha dedicati il mito, fra gli altri, a portare in salvo Arione, il poeta musicista. Generosi e attenti tanto da finire fra le stelle, per premio di Apollo, in quella costellazione che illumina gli occhi di chi rimane a guardarle e che è chiamata, appunto, Il delfino. Portare, trasportare, tras... locare. Ecco, chi in questo gruppo di librai coordinati porta questo nome non poteva che pensare che persino un trasloco divenisse un atto condiviso, il momento in cui librai e lettori si uniscono per fare insieme, essere parte, sentirsi dentro quella nuova nascita.
La Nuova Libreria Il Delfino di Pavia si sposta, lo fa con novità e certezze: nuovi grandi spazi, 300 mq, nuovi orari più ampi, lo fa con gli stessi sorrisi che hanno accompagnato le vostre visite in libreria, con quella capacità invidiabile e generosa, delfina appunto, di raccontare: che abbiate parlato di saggi, di illustrati, di romanzi per adulti o per ragazzi, voci diverse si saranno regalate per farvi parte di quelle pagine, e lasciarvi nella culla sospesa del non detto, o del riferimento ad un libro conosciuto, patto non scritto fra libraio e lettore che si muove sulla coscienza di non dover passare lo scalino del troppo raccontare, dello stare sull'equilibrio del mistero.
Anche una nuova sede è un mistero, e fa sempre parte di quel misterioso patto segreto che lettore e libraio racchiudono nello scambio di uno sguardo. I posti li fanno le persone, con quella condivisione magica di trame, quasi fossero la stoffa comune, che fa sentire di vivere un posto per le parole e le sensazioni che lo abitano. Li fanno le cose invisibili come la competenza maturata in anni di lavoro e quella che silenziosa lavora nel costruire un progetto condiviso, come accade da quando la libreria è divenuta parte del gruppo 3Elle, e da quando, sei anni fa, è stata fra i fondatori di questo Coordinamento.
Sabato 24 novembre è il pomeriggio scelto per essere parte di questo mistero, essere portatori di libri, e di mano in mano aiutare i librai a chiudere la porta della vecchia sede e far entrare libri, energie, idee in quella nuova. Il gesto inverso da quello a cui siete sempre stati abituati, non il libraio chiamato al gesto ultimo di mettere il libro nelle mani di un lettore, ma il lettore, che in una catena di mani e pensieri riconsegna al libraio, nella sede nuova, il cuore del suo lavoro.
Pronti? Ai blocchi? Da piazza della Vittoria a piazza Cavagneria, l'invito se volete tenerlo in tasca lo trovate qui.
Un pomeriggio che comincerà alle 16, una festa mobile, un nuovo viaggio..
Per parte nostra, per coccolarvi, vi lasciamo con un pezzetto da leggere quando a sera, finita la festa, fra la stanchezza e la malinconia che ogni bel rito di passaggio si porta dentro, alzerete gli occhi ad un cielo che vi ha visto sinuosi muovervi nel giorno, e nuotare fra sassi, portici e sorrisi al fianco dei delfini.
"Nelle notti limpide una luna rotonda si sporge sul mare. Tende la mano e abbraccia l'acqua su cui dipinge una striscia di luce. Il delfino si muove come la luce. Il delfino vola nel fiato bagnato del mare. Ci sono scontri e risa, risa di delfino, luccicanti come mille gocce di sole."
Karen Hesse, La musica dei delfini, Bur
Così ecco cosa potrete ritrovare, cosa coltivano i delfini: luce, voli, scontri e risa: risa luccicanti.
Come gli occhi di consiglia un libro: di chi passa da sguardo a sguardo, da voce a voce, da mano a mano, una storia e sa di custodire un seme di luce.
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