Un bambino mi ha mostrato pochi giorni fa che chi è capace di guardare davvero sa distinguere l'unico fiore importante fra tutti, che sia su una stoffa o su un prato, come riconoscere una cosa bella nell'infinità di possibilità che ti presenta la vita. Poi puoi decidere di coglierla o di rimanere a guardarla di lontano, sapendo che in quel prato rimarrà comunque e sarà bella comunque e che a te è stata data la straordinaria possibilità di vederla. Non importa poi come vadano le cose.

A Dana Reinhardt non importa definire se sia un amico o un amore, lo scoprirete forse alla fine, ma è prima di tutto un incontro, che dura il tempo di un girarsi intorno e di una fuga, di uno zaino fatto, di un pezzo d'estate. Il tempo dell'imparare a volare: staccarsi dalle proprie resistenze, guardare negli occhi di un'altro e specchiarvisi. Come un tuffo in un'acqua sconosciuta. Il giorno in cui imparai a volare (Mondadori, Contemporanea) è un tuffo, un respiro sospeso, un salto verso un luogo forma ignoto come racconta la copertina di Ottavia Bruno. Un'acqua che si lega a una leggenda, che ha un potere, sia anche solo quello di aver fatto incontrare i due personaggi, aver fatto in modo che i loro occhi si riconoscessero.
Come accade nel tuffo de Il Nuotatore, il ragazzo uscito dal doppio sguardo di Paolo Cognetti e Mara Cerri che si muove fra le pagine di un nuovo Orecchio Acerbo.
Si muove nella profondità questo ragazzo, dove due sguardi si incontrano per guardarsi davvero, non ci è dato sapere a chi appartengano gli occhi che incrocia, si intuisce che possano essere quelli dello scrittore, adulto, che guarda il ragazzo che si muove sulla pagina, dopo essere uscito dai suoi pensieri.

E ritorni in uno sguardo, tanto da sentirti ospite, non voyeur. Come se in questo privato carteggio che racconta tu possa sapere solo una parte dell'emozione di quel guardarsi, ma quella sia un'emozione che a te, lettore, è regalata, perché tu possa essere parte di tutto questo. L'intimità dell'amicizia è poi cosa altra, ma quel carteggio suona come essere parte in un segreto. Un segreto che racconta che quando ti guardi davvero possono accadere cose che hanno dentro l'incanto.
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