Le notti chiare erano tutte un'alba
Sacrario di Redipuglia.

del dolore e della sofferenza legate alla guerra.
Era
più toccante il piccolo cimitero di Aquileia, dietro la basilica,
fatto tutto di corone di alloro di ottone stilizzate, alcune ripulite
da qualche parente pietoso, qualcuna corredata di foto, qualche altra
decorata con fiori. Poche le tombe personalizzate, tutti gli altri
sepolti secondo una sorta di democrazia della morte, sotto gli stessi
simboli, la stessa stele.



Qui Ungaretti ha scritto alcune delle sue poesie più toccanti sulla guerra. Ma Ungaretti non è il solo poeta ad aver parlato di guerra, come si evince dalla bella antologia curata da Andrea Cortellessa, Le notti chiare erano tutte un'alba, Bruno Mondadori.
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Wilfred Owen |
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Sigfrid Sassoon |

Sono gli stessi nevrocomi raccontati da John Boyne in Resta dove sei e poi vai, Rizzoli, dove venivano ricoverati i soldati afflitti da shell shock. Ma anche gli stessi in cui si ritrovarono Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, dando vita alla Metafisica. Un'esperienza, quella della guerra e dei soldati, che provocò profondi mutamenti nel modo di intendere la malattia mentale, come racconta il libro di Annacarla Valeriano, Ammalò di testa, pubblicato da Donzelli.
Paolo
Rumiz, nei DVD “La Grande Guerra” prodotti da la
Repubblica, esordisce dicendo “Non puoi capire se cammini eretto
dove loro si sono mossi strisciando, se indossi scarpe asciutte e
vestiti puliti. Non puoi”. Ma sotto la pioggia sempre più violenta
le mie spalle sono ormai fradice, i miei capelli bagnati, e non c’è
riparo. E cerco di immaginare quegli uomini di cento anni fa, sotto
la pioggia, con il
freddo, sempre gli stessi vestiti addosso, seduti in attesa del proprio turno di vedetta, o del rancio che arrivava dalle retrovie. Quasi tutti i romanzi per ragazzi raccontano questa vita, fatta di fango, di pidocchi, di poco spazio e poco riposo: La notte in cui la guerra si fermò, di James Riordan, L'ultima alba di guerra di Paul Dowswell, War Horse e La guerra del soldato Pace di Michael Morpurgo. E pensavo che invece nella narrativa italiana, se si esclude Cecilia va alla guerra di Lia Levi, Piemme, che però parla di guerra solo di riflesso, bisogna rivolgersi a Emilio Lussu, Un anno sull'altipiano, per avere un racconto che anche i ragazzi possono leggere. Eppure le nostre montagne, e il Carso, sono costellate di trincee, di prime, seconde e terze linee difensive.
freddo, sempre gli stessi vestiti addosso, seduti in attesa del proprio turno di vedetta, o del rancio che arrivava dalle retrovie. Quasi tutti i romanzi per ragazzi raccontano questa vita, fatta di fango, di pidocchi, di poco spazio e poco riposo: La notte in cui la guerra si fermò, di James Riordan, L'ultima alba di guerra di Paul Dowswell, War Horse e La guerra del soldato Pace di Michael Morpurgo. E pensavo che invece nella narrativa italiana, se si esclude Cecilia va alla guerra di Lia Levi, Piemme, che però parla di guerra solo di riflesso, bisogna rivolgersi a Emilio Lussu, Un anno sull'altipiano, per avere un racconto che anche i ragazzi possono leggere. Eppure le nostre montagne, e il Carso, sono costellate di trincee, di prime, seconde e terze linee difensive.
Kobarid, Caporetto. Finalmente un museo bellissimo, pieno di fotografie, di cimeli, di ricostruzioni della nostra disfatta, un video di 20 minuti trasmesso in almeno cinque lingue, un bookshop con testi in più lingue. Il tempo è sempre impietoso, quasi una metafora di una memoria dolente, un grigio cupo e basso chiude la vallata, si respira aria di alta montagna, e la Slovenia è piena di boschi. In alto sopra la città un altro sacrario edificato dal fascismo quando Caporetto era ancora italiana. Ancora i PRESENTE per tutti i soldati che vi sono sepolti. Al museo tanta gente, tante lingue diverse, tanti genitori che cercano di spiegare ai loro bambini un pezzo di storia, tanti bambini che fanno domande, si chiedono e chiedono: come? Perché? E noi ci stiamo preparando per rispondere, senza riempire loro la testa di date, offensive, ripiegamenti e vittorie costate milioni di morti su tutti I fronti?
G.P.
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