"L'editoria è forse, in me, un modo di esprimere la mia passione civile, la mia totale fiducia nello straordinario potere della cultura intesa come mezzo vivificante dello spirito, stimolatrice di idee alte e serene di verità e di libertà"
In questi giorni si è svolto a Vicenza il Forum del libro, la città era una cornice fatta di pioggia, piccoli banchetti, sorrisi conosciuti e belle occasioni. Fatta di un mondo da leggere in tutti i sensi, come recitava il manifesto, fatta di belle emozioni. Fra tutte una rimane aperta. Se vi infilate in un palazzo vicentino, di quelli coi soffitti alti e le grandi finestre, al primo piano di uno di questi, in Contrà Riale, spicca il volto attento di un uomo dal profilo molteplice, straordinario. A cent'anni dalla sua nascita Vicenza, la sua città, ospita una mostra dedicata a Neri Pozza, scrittore, editore, incisore, scultore, partigiano.
Vagate per le sale, viene raccontata la sua vita, le sue scelte, gli incontri; uno in particolare fa sorridere i frequentatori della letteratura per l'infanzia, quello con Dino Buzzati, riassubto in carteggio ironico, giocoso, affettuoso e rigoroso insieme costituito poi dalla “Minaccia per lo scrittore Dino Buzzati” che non si risolveva a scegliere un titolo per il libroalle risposte all' “Amato negriero” che Buzzati riservava al suo editore.
E poi la vita privata, raccontata come parte della pubblica per il rapporto con Lea Quaretti, compagna con cui condivideva l'amore per la parola, scrittrice, dal volto luminoso e sorridente rispetto alle ombrosità di Neri, e a cui dedica molti versi, fra cui questi riportati in mostra:
Come vivere? Sei apparsa di mattina
sul Ponte della Paglia, biondoardente.
Ti aspettavo, eri il mio dono
vestito di rosso. Grande passo,
il nostro, impossibile sbagliare.
Un istinto irresistibile ci attirava:
tu eri sicura, io perso nella tua grazia.
Non vi raccontiamo molto altro, se non che la mostra merita anche perché, fra i manoscritti straordinari con le tavole per Esopo piuttosto che per l'Alcesti, in un angolo raccolto e complice, trovate un carteggio straordinario: quello fra Pozza e Gadda per la pubblicazione delle Favole di quest'ultimo. Le tavole originali, e gli autografi delle favole, ironici eleganti eserci di stile, gioelli concisi che Neri Pozza trascrisse tutti a macchina senza fidarsi di alcun dattilografo, scrivendone egli stesso le note:
«Et è il primo libro de le favole, ove troverà ogniuno rubrica da suo riso, o pianto» recita inizialmente.
E così per coda eccone un paio, con le illustrazioni che Vucetich realizzò per il volume.
Le parole sacre, vedute le labbra dell’autore, ne rifuggono. Le cose sacre, veduto il cuore dell’autore, vi si fermano.
Il gufo dimorava le rovine: e vi attendeva il poeta, che a suspirar vi andasse. Discesa la notte, udì sospirare lungamente. Verso l’alba, che si moriva dal sonno, scorse il poeta allontanarsi. Con la ragazza.
(La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2013, con il seguente orario: martedì - domenica, 10-18, chiuso il lunedì, 25 dicembre 2012 e 1 gennaio 2013.
Sede della mostra: Vicenza, Palazzo Cordellina, Contrà Riale n. 12
Per informazioni: 0444 578252 oppure 0444 578211.)
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