Collodi riportava una espressione che adoro: bazzicava compagni monelli.
Salutiamo il duemilatredici, questo è stato un anno di saluti, eppure, ogni volta che esce un nuovo libro di fiabe, ogni volta che ci si indigna per qualche sgarbo fatto all'Altezza dell'Infanzia, ogni volta che esce qualcosa che parla del potere del narrare, a tutti noi verrebbe da alzare la cornetta e chiamare qualcuno che non ci ricordiamo di aver salutato.
Potete raccontarmi qualsiasi cosa, ma io ho la sensazione che questo nostro compagno monello sia entrato in tutti i volumi di Pinocchio che vengono sfogliati nelle strade del mondo, con quella sua bella convinzione che "se anche la storia è vecchia, il bambino è nuovo", ed ha bisogno di imparare quella libertà, quella forza delle proprie convinzioni, quella capacità di ammettere l'errore, e la possibilità di essere sempre e comunque riconosciuto bambino, persona. Non farò l'elenco dei mille motivi per cui era straordinario, perchè a noi piaceva che fosse testardo come Pinocchio, perché manca il suo ripetere a volte le cose, capace di fare il pari con una rara attitudine all'ascolto. Perché le persone sono persone complete, come Pinocchio, capaci di camminare nel mondo e combinarne di ogni e magari non diventare Vicerè delle Indie, ma andarci vicino, che se ora mi chiedessero chi è il Vicerè delle Indie risponderei certo Roberto.
E così per fine anno Clichy ci fa il gran regalo di questa nuova edizione di Pinocchio, con le tavole straordinarie di Leo Mattioli, un viaggio nella storia dell'arte, tanti sono i riferimenti, dove alla fine ti prendono per mano Fabian Negrin e Giorgia Grilli, cosa che avrebbe deliziato il nostro libraio, per guidarci in un viaggio metafisico, come scrive Livio Sossi, e se poi volete entrare nel mondo di Collodi si tende invece la mano di Carlo Lapucci fra geografie reali, linguistiche e del fantastico.
è bello, iniziare il duemilaquattordici così.
è bello come iniziare con una nuova aurora.
è bello come iniziare con parole guida.
Leggetelo a voi stessi, a qualcuno che amate, a un nuovo bambino.
Troverete un libro salvifico quanto una fiaba, che vi dirà che dovreste "salvarvi da quelli che non hanno fame", ma che nel mondo troverete sempre qualcuno a darvi fiducia, e che per iniziare a vivere davvero non è mai tardi.
Inizia un nuovo anno: leggetelo al vostro 2014, i lettori sono vecchi, hanno qualche segno in più o qualche centimetro in più o in meno, ma l'anno, signori, è nuovo.
Buon anno, a tutti.
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