A volte ci si sente come Mary quando segue il pettirosso ne Il giardino segreto, non trovate?
Scoprire colori e vita dove sembrava non esserci più nulla.
La lezione della terra alla vita degli uomini.
Regali gratuiti.
E risposte che hanno sapore se a quei regali si risponde con la cura.
Lo sguardo complice di due persone. Lo sguardo complice di un amore. Lo sguardo complice di un giardiniere o di un contadino alla terra.
Pochi mesi fa a un mio vecchio compagno di scuola è morta la persona con cui per una vita aveva lavorato a curare, innaffiare, coltivare. Quando ho chiesto, dopo una lunga chiacchiera, come stava mi ha guardato, gli occhi pieni dello stupore del mondo. Non è poesia, non saprei come altro descriverli. Mi ha guardato e mi ha detto: "ci sono le nuove piantine da curare. "
Questo. La vita continua. Nonostante? No, continua perchè tutto quello era quello che avevano creato insieme Le cure, le mani che si muovono a raccogliere.
La vita si insegna anche così, così lo racconta uno dei loro nipoti.
Così lo racconta Sofia in questo ultimo germoglio di Babalibri, La vita segreta dell'orto di Gerda Muller.
E' questo libro che ha dato la vita a questo post.
Vedere Sofia che impara, conosce, raccoglie. Vedere Sofia e lo sguardo d'intesa con il nonno che le racconta, le tramanda, tutto questo. Vi sono cure come l'affetto che non possono essere solo lette, qualcuno deve insegnarti come raccogliere una pianta senza strapparle le radici, come curare e quanta attenzione darle, perchè non sia troppa ne troppo poca.
Nell'orto impari radici, equilibrio.
Gerda Muller ci ha abituato ad essere portati per mano a scoprire, come un bambino. Non a caso quello che riporta in ogni sua intervista è questa frase.
«Quando lavoro sola nel mio studio sento la presenza di un bambino che mi guarda e spesso mi guida. È per lui che lavoro.».
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