venerdì 18 maggio 2012

Andersen con la nostra voce. Il mondo con gli occhi di Stian

 
Passano i giorni, il premio Andersen si avvicina, vi lasciamo ad un fine settimana regalandovi l'occhio di Stian Hole, augurandovi la stessa capacità di trovare la poesia nel reale. 
Il Miglior Libro 6-9 anni è infatti  L'estate di Garmann, di Stian Hole, per Donzelli accompagnato nella sua terna dalle risate e dall'incantenarsi di conseguenze mirabolanti di  Il giorno in cui la mucca starnutì, di James Flora per Orecchio Acerbo e dal gioco di riflessioni, intrecci e suggestioni di Chi vorresti essere? di Arianna Papini, Kalandraka.

Eccovi quindi Garmann, apparso sul nostro bollettino di settembre scorso, giusto per l'inizio della scuola... ed  a seguire la motivazione con cui era stato premiato nel 2007 per la sezione Fiction della Fiera del libro di Bologna e qualche altra piccola voce...

AUTORE e ILLUSTRAZIONI: Stian Hole
TITOLO: L’ESTATE DI GARMANN
EDITORE: Donzelli
PREZZO: € 19.90
dai 6 anni  
 Premio Andersen 2012 
L’estate di Garmann è un albo illustrato per il quale non è facile prevedere un’età di riferimento, prestandosi facilmente a più livelli interpretativi. Il volume colpisce subito per le illustrazioni, a tratti spiazzanti, sempre interessanti: quando poi però si affronta il testo, le immagini che lo accompagnano prendono un nuovo significato, si arricchiscono di un senso che va a comporre, con parole e figure, il racconto poetico e delicato di un’estate che sta per concludersi con le sue ultime battute, il giorno prima che la scuola cominci; è la giornata di un bambino di 6 anni, fatta di piccole cose quotidiane, tra la mamma, il papà, le vecchie zie che sono venute in visita, e la paura per la scuola che sta per iniziare.

Premio Bologna Ragazzi Award 2007, motivazione della giuria composta da Antonio Faeti - Presidente della giuria del BRAW Italia, Matteo Bologna - Mucca Design USA e Martin Salisbury Cambrige School of Art UK:

Accade raramente, nella storia dell’editoria, che si possa prendere atto dell’esistenza di un libro come “Garmanns sommer” di Stian Hole. È questo un libro, infatti, in cui appare davvero un rinnovamento dell’immagine così esplicito e vivo da imporre necessariamente una riflessione che spesso non si può riferire all’editoria. Quello di Stian Hole è un libro che appare come il frutto autentico di una ricerca a cui l’autore si è votato. E ricercare vuol dire innovare, ovviamente, ma significa anche tener conto di una grande vicenda storica, significa confrontarsi con il presente guardando al passato, cercando in esso le proprie radici. Così l’avanguardia tedesca del primo dopoguerra, le ricerche stilistiche italiane, i maestri del surrealismo, il cinema sperimentale, il design tra le due guerre si ritrovano proprio qui, entro queste nitide prospettive di sogno che narrano poeticamente senza mai trascurare il quieto nitore della ragione. Una poetica, questa che si rivolge ai bambini con grande consapevolezza emotiva, perché intende parlare ad essi senza le povere volgarità di tante attuali proposte, guardando in alto, coltivando, nel visivo, la nobiltà dello spirito.

La vita di Garmann dopo quel giorno continua, perchè quella di Garmann è in realtà una trilogia, già vedo i sorrisi, no, non è un fantasy non vi preoccupate, la trilogia racconta una crescita, la racconta in tre puntante, quanto i grandi romanzi di formazione, con la stessa attenzione alle emozioni del profumo di una madeleine o al tocco delle mani di un collezionista di attimi.

Attimi, attenzioni, accadimenti che di improvviso soffiano un vento nuovo, in fondo Stian Hole lo aveva capito a sei anni che anche il primo giorno di scuola ti possono succedere cose che ti cambiano la vita:
"Il mio primo giorno di scuola ho incontrato la ragazza della mia vita. Mi sono seduto nel banco dietro di lei e mi ricordo che era così magra, pallida, ansiosa... Dopo che la nostra insegnante ci ha accolto e ha scritto il suo nome sulla lavagna, ci ha chiesto di aprire il nostro astuccio. Anna-Birgitte non era in grado di aprirlo e in quel momento... tutto il mondo gli è crollato addosso. Mentre lei piangeva inconsolabilmente, mi sono innamorato e ho deciso che l'avrei sposata (beh, almeno è così che me lo ricordo oggi). Siamo stati nella stessa classe per dodici anni, ci siamo seduti sulla stessa fila, e dopo ci siamo innamorati e sposati. A volte bisogna essere pazienti." 

Vi è piaciuto sentire la voce di Stian? Queste ultime righe sono tratte dal blog Gavroche, dove trovate la bellissima intervista completa, in due puntate. 


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